Il pianoforte preparato: la definizione e in cosa consiste

John Cage pianoforte preparato
Hai mai sentito parlare del pianoforte preparato?
Dietro questo nome curioso si nasconde un mondo musicale affascinante e fuori dagli schemi, capace di trasformare completamente il suono di uno strumento classico come il pianoforte.
In questo approfondimento ti accompagniamo alla scoperta di una tecnica innovativa, delle sue origini e del compositore che l’ha resa celebre in tutto il mondo: John Cage. Se ami sperimentare con la musica o semplicemente sei curioso di conoscere come si può “preparare” un pianoforte, continua a leggere: ti sorprenderà!
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Come e quando nasce il pianoforte?
Il pianoforte, come lo conosciamo oggi, nasce nel XVIII secolo grazie all’ingegno di Bartolomeo Cristofori, un costruttore di strumenti italiano.
La sua invenzione permise ai musicisti di suonare “piano” (a bassa intensità) o “forte” (a elevata intensità) semplicemente variando la pressione sulle dita. Questo lo distingueva dal clavicembalo, che non permetteva variazioni dinamiche. Ti raccontiamo la storia nei dettagli nell’approfondimento sulla storia del pianoforte.
Da allora il pianoforte è diventato uno degli strumenti più amati e utilizzati al mondo. Ha trovato posto nella musica classica, nel jazz, nel pop e in moltissimi altri generi. Ma proprio per la sua diffusione, alcuni musicisti hanno iniziato a cercare nuove strade espressive.
Così nasce l’idea del pianoforte preparato.
➜ Hai mai avuto dubbi sulla differenza tra pianoforte e tastiera? In questo approfondimento la spieghiamo in modo semplice e chiaro.
Cosa è il pianoforte preparato?

Il pianoforte preparato è un normale pianoforte a cui vengono applicati oggetti tra le corde per modificarne il suono. Si possono usare viti, bulloni, gomme, pezzi di plastica o tessuto. Lo scopo è ottenere timbri nuovi, che ricordano strumenti a percussione, suoni metallici o rumori meccanici.
➜ La preparazione può avvenire su diversi tipi di pianoforte: verticale, a coda o mezza coda. In questa guida trovi le differenze tra questi strumenti.
È interessante comprendere come funziona il pianoforte preparato. Funziona grazie a un’azione semplice: il musicista apre il coperchio del pianoforte e posiziona piccoli oggetti tra le corde. Quando si premono i tasti, i martelletti colpiscono le corde “modificate”, producendo suoni completamente diversi da quelli tradizionali.
Non è un caso che questa tecnica sia considerata una forma di sperimentazione sonora. In un certo senso, ricorda anche la chitarra preparata, dove corde e corpo vengono modificati con oggetti per ottenere effetti inediti.
Quando nasce il pianoforte preparato?
Il pianoforte preparato nasce negli anni ’40 del Novecento, negli Stati Uniti. In quel periodo, molti compositori stavano cercando nuove forme di espressione musicale.
La Seconda Guerra Mondiale aveva reso difficile accedere a grandi orchestre o strumenti costosi. In questo contesto, l’idea di modificare un semplice pianoforte diventò una soluzione creativa ed economica.
Il primo a utilizzare sistematicamente questa tecnica fu John Cage, un compositore americano rivoluzionario. Le sue prime sperimentazioni risalgono al 1938, ma è negli anni ’40 che il pianoforte preparato trova la sua forma più definita.

Chi ha inventato il pianoforte preparato?
Pianoforte preparato John Cage
È proprio John Cage a essere considerato l’inventore del prepared piano, ovvero pianoforte preparato. Fu lui a ideare e sviluppare questa tecnica, inizialmente per una coreografia di danza moderna.
Cage cercava un suono simile a quello di un’orchestra di percussioni, ma con un solo strumento. Così nacque l’idea di “preparare” il pianoforte.
John Cage e il pianoforte preparato rappresentano una delle tappe più importanti della musica del XX secolo. La sua visione radicale ha cambiato il modo in cui pensiamo al suono, allo strumento e persino al concetto stesso di musica.
John Cage e il pianoforte preparato
Chi fu John Cage?
John Cage (1912-1992) è stato uno dei più importanti compositori, musicisti e pensatori musicali del XX secolo. Nato a Los Angeles, Stati Uniti, ha studiato con Arnold Schoenberg ma ha presto preso una strada personale e anticonvenzionale.
Cage ha trasformato il pianoforte in un laboratorio sonoro, esplorando ogni possibilità timbrica. Ma non si è fermato qui. Ha portato avanti una filosofia musicale influenzata dallo Zen (una corrente spirituale orientale), in cui il caso, il silenzio e l’ascolto attivo diventano parte integrante dell’opera.
Sonate e Interludi per pianoforte preparato
Tra le sue opere più famose troviamo le Sonate e Interludi per pianoforte preparato, scritte tra il 1946 e il 1948. Si tratta di una raccolta di 16 sonate brevi e 4 interludi, pensati per un pianoforte fortemente modificato con oggetti metallici e plastici.
Il risultato è sorprendente: suoni percussivi, risonanze orientali, rumori che sembrano provenire da un altro mondo. Questa composizione ha reso celebre il pianoforte preparatodi John Cage in tutto il mondo e viene ancora oggi eseguita nelle sale da concerto.
Oltre ad ascoltare i particolari suoni emessi dal pianoforte preparato, è interessante guardare i video che ne spiegano la “preparazione”. Vedere un musicista suonare uno strumento così trasformato è un’esperienza affascinante, che stimola curiosità e riflessione sulle infinite possibilità dello strumento.
4’33” e l’idea di silenzio
Oltre al pianoforte preparato, John Cage è noto anche per la sua composizione 4’33”. In questo brano, il musicista si siede al pianoforte e non suona nulla per 4 minuti e 33 secondi. Il silenzio diventa parte integrante dell’opera: i rumori della sala, i colpi di tosse, il respiro del pubblico.
4’33” è un’opera provocatoria ma profondamente filosofica. Invita a considerare ogni suono come musica, e ogni momento come un’opportunità di ascolto.
Il pianoforte preparato oggi
Il pianoforte preparato resta ancora oggi una delle invenzioni più affascinanti della musica del Novecento. Nato come abbiamo visto dalla mente geniale di John Cage, ha rivoluzionato il modo di concepire il suono e lo strumento stesso. Con opere come le Sonate e Interludi per pianoforte preparato e la celebre 4’33”, Cage ha aperto nuove strade all’ascolto e alla composizione.
Vedere un concerto di pianoforte preparato non è più una rarità. Oggi numerosi musicisti e compositori utilizzano questa tecnica per creare nuovi paesaggi sonori. Dalla musica contemporanea al jazz sperimentale, il pianoforte preparato continua a ispirare, ed è sempre una sensazione unica scoprire interpretazioni originali e strumenti modificati in modo sorprendente.
L’uso di materiali non convenzionali (come carta stagnola, viti o bulloni, calamite o mollette) permette una libertà creativa quasi illimitata.
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